14. Monumento di Garibaldi e Anita
Porto Garibaldi, Viale Ugo Bassi

Il monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi ed Anita è una scultura in rame opera di Nicola Zamboni e Sara Bolzani che ritrae i due personaggi nel contesto naturale delle valli al centro di una barca che sta attraversando gli alti canneti. Posto nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia (1861-2011) l’11 novembre 2011, in memoria dello sbarco del 3 Agosto 1849 quando Giuseppe Garibaldi salpa dal Porto di Cesenatico, in direzione di Venezia, inseguito dalle truppe austroungariche. Decide quindi di interrompere il viaggio sbarcando sulla spiaggia di Magnavacca in località Pialassa. Inizia così la trafila garibaldina che porterà l’Eroe dei due mondi con Anita gravida e ammalata ad attraversare le valli di Comacchio. Qui incontra il “suo angelo salvatore”, Nino Bonnet che affida i fuggiaschi ad un vecchio casualmente incontrato sull’arenile, tale Battista Barillari detto “Baramoro” che li condusse ad un capanno di canna palustre nell’odierna Lido delle Nazioni di proprietà di Ignazio Cavalieri dove viveva una povera vedova, Rosa Fogli, che presta le prime cure ad Anita. La fuga prosegue verso il podere Zanetto della famiglia Patrignani e qui fatti travestire i fuggiaschi, Bonnet li fece imbarcare su un battello dove venne posto un materasso per Anita febbricitante e allo stremo delle forze. La nuova destinazione fu la cascina Guiccioli, in Mandriole, nel territorio ravennate, dove Anita morì. Garibaldi distrutto dal dolore deve comunque continuare la fuga sollecitato dal garibaldino Maggiore Leggero: “Generale dovete farlo, per i vostri figli, per l’Italia”. Per consacrare questo ricordo storico il 13 aprile 1919 Tomaso di Savoia luogotenente del Re d’Italia Vittorio Emanuele III, decretò il cambiamento del nome da Magnavacca in quello di Porto Garibaldi in seguito a diverse petizioni presentate dagli abitanti del paese. Porto Garibaldi è l’unica località italiana a fregiarsi del nome dell’Eroe dei due mondi. E’ un riconoscimento, una medaglia.